Idrosadenite suppurativa: Bimekizumab, un doppio inibitore dell'interleuchina 17, versus placebo e Adalimumab


Da uno studio preliminare è emerso che i pazienti con idrosadenite suppurativa da moderata a grave trattati con Bimekizumab ( Bimzelx ), il doppio inibitore dell'interleuchina 17 ( Il-17 ), hanno ottenuto importanti miglioramenti delle lesioni rispetto a placebo e Adalimumab ( Humira ).

La idrosadenite suppurativa moderata o grave ha poche opzioni di trattamento efficaci oltre alla chirurgia. Da quando nel 2015 l'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA, ha approvato Adalimumab come prima terapia per la malattia, non sono stati resi disponibili ulteriori farmaci.

Le interleuchine IL-17A e -17F sono fattori riconosciuti di infiammazione cronica delle articolazioni e della pelle e gli inibitori di IL-17A si sono dimostrati efficaci nel trattamento della psoriasi, dell'artrite psoriasica e della spondilite anchilosante.
Tuttavia i benefici con la sola inibizione di IL-17A per molti pazienti sono inadeguati o inesistenti.

Uno studio internazionale, di fase II, randomizzato ha confrontato Bimekizumab e placebo, con un braccio di riferimento con Adalimumab, nei pazienti con idrosadenite suppurativa moderata o grave.
L'endpoint primario di efficacia era rappresentata dalla scala HiSCR ( Hidradenitis Suppurative Clinical Response ), definita come una riduzione di almeno il 50% della conta totale di ascessi e noduli senza aumento della conta di ascessi o fistole drenanti dopo 12 settimane, nei gruppi Bimekizumab e placebo.
Erano endpoint esplorativi la percentuale di pazienti che ottenevano un miglioramento del 75% e del 90% rispetto al basale ( HiSCR75, HiSCR90 ).

L'analisi dei dati ha incluso 88 pazienti randomizzati. I pazienti avevano un'età media di 36 anni ed erano donne per il 69%.
Le caratteristiche al basale erano simili tra i gruppi di trattamento, ad eccezione dei livelli di proteina C-reattiva e dei punteggi di qualità di vita, che erano numericamente più alti nel braccio Adalimumab.

Dopo 12 settimane di trattamento, il 57.3% dei pazienti trattati con Bimekizumab ha presentato un miglioramento di almeno il 50% delle lesioni basali contro il 26.1% dei pazienti randomizzati al placebo.
Inoltre il 46% dei pazienti con Bimekizumab ha mostrato un miglioramento di almeno il 75% rispetto al basale e il 32% un miglioramento di almeno il 90% in confronto rispettivamente al 10% e allo 0% con il placebo.

Tra i pazienti nel gruppo Adalimumab, il 35% ha avuto un miglioramento di almeno il 75% rispetto al basale e il 15% un miglioramento del 90% o superiore.
Eventi avversi gravi si sono verificati raramente in tutti e tre i gruppi di trattamento.

Questi dati hanno mostrato che la doppia inibizione di IL-17A e IL-17F da parte di Bimekizumab può rappresentare un approccio terapeutico praticabile per l'idrosadenite suppurativa ed è in grado di produrre risposte profonde.
Tuttavia, la dimensione del campione è limitata e sono necessari studi di lungo periodo per comprendere la durata della risposta.
E' necessario meglio definire il dosaggio ottimale.

L'analisi esplorativa ha mostrato risposte HiSCR75 in 20 su 40 pazienti nel braccio Bimekizumab, 2 su 18 nel gruppo placebo e 7 su 18 nel braccio Adalimumab.
Le risposte HiSCR90 si sono verificate in 14 dei 40 pazienti nel braccio Bimekizumab, in nessuno dei pazienti trattati con placebo e in 3 dei 18 pazienti nel braccio Adalimumab.
Bimekizumab ha soddisfatto i criteri di superiorità rispetto al placebo.

I dati della scala PGA Pain ( Patient Global Assessment of Pain ) hanno mostrato che 27 dei 42 pazienti valutabili nel braccio Bimekizumab hanno presentato un miglioramento di almeno il 30% e una riduzione del punteggio di almeno 1 punto a 12 settimane, rispetto a 7 su 19 nel gruppo placebo e 9 su 18 nel gruppo Adalimumab.
La percentuale di pazienti che ha raggiunto un punteggio alla scala DLQI ( Dermatology Life Quality Index ) di 0/1 ( remissione ) è stata del 36% con Bimekizumab, dello 0% con placebo e del 14% con Adalimumab.
Bimekizumab e Adalimumab hanno ottenuto tassi di risposta simili alla scala IHS4 ( International Hidradenitis Suppurativa Severity Score System ) ed entrambi sono risultati superiori di oltre il 50% rispetto al placebo. ( Xagena_2021 )

Fonte: JAMA Dermatology, 2021

Xagena_Medicina_2021