Melanoma in fase avanzata - Pembrolizumab in combinazione conaltre immunoterapie: Epacadostat, Talimogene laherparepvec e Ipilimumab


I risultati di tre studi di ricerca sull’utilizzo della terapia anti-PD-1 Pembrolizumab ( Keytruda ) in combinazione con altre immunoterapie, Epacadostat, Talimogene laherparepvec ( Imlygic ) e Ipilimumab ( Yervoy ), in pazienti con melanoma avanzato, sono stati presentati nel corso del Congresso della Society for Melanoma Research ( SMR ) a San Francisco ( USA ).

Studio KEYNOTE-037: Pembrolizumab con Epacadostat

KEYNOTE-037 è uno studio di fase I/II in corso su Pembrolizumab in combinazione con Epacadostat, un inibitore selettivo sperimentale di IDO1, nei pazienti con neoplasie avanzate.

I dati preliminari di questo studio clinico hanno dimostrato che in 19 pazienti con melanoma avanzato la combinazione di Pembrolizumab ( due posologie studiate: 2 mg/kg o 200 mg ogni tre settimane ) con Epacadostat ( quattro posologie studiate: 25, 50, 100 o 300 mg due volte al giorno ) ha mostrato un tasso di risposta globale del 53% ( n = 10/19 ), incluse tre risposte complete ( CR ) e sette risposte parziali ( PR ).
Il tasso di controllo della malattia ( DCR ) è stato pari a 74% ( n = 14/19 ).

Gli eventi avversi correlati al trattamento si sono dimostrati compatibili con i dati di sicurezza precedentemente riportati per Pembrolizumab come agente singolo.

Studio MASTERKEY-265: Pembrolizumab con Talimogene laherparepvec

MASTERKEY-265 è uno studio in corso di fase Ib che valuta sicurezza, efficacia e tollerabilità di Pembrolizumab in combinazione con Talimogene laherparepvec, una immunoterapia oncolitica basata sul virus herpes simplex-1 ( HSV-1 ), in pazienti con melanoma avanzato non precedentemente trattato né resecato.

Sono stati presentati i dati inerenti a 16 pazienti valutabili e la prima analisi dello studio.
I risultati hanno evidenziato che la combinazione di Pembrolizumab ( 200 mg ogni due settimane ) con Talimogene laherparepvec ( fino a 4 ml di 106 PFU/ml, poi 108 PFU/ml ogni due settimane ) risultava in un tasso di risposta globale non-confermato del 56.3% ( n=9/16 ) ( IC 95%: da 19.8 a 70.1 ), comprensivo di due risposte complete e sette risposte parziali.
Il tasso di controllo della malattia era del 68.8% ( n = 11/16 ) ( IC 95%: da 11 a 58.7 ).

Gli eventi avversi correlati al trattamento si sono dimostrati compatibili con i dati di sicurezza precedentemente riportati per Pembrolizumab.
Tutti e 21 i pazienti arruolati hanno sperimentato almeno un evento avverso, per la maggior parte di grado 1 e 2.
Gli eventi avversi più comuni ( verificatisi almeno nel 30% dei pazienti ) di ogni grado erano astenia ( 52% ), iperpiressia ( 48% ), brividi ( 43% ), rash ( 38% ), cefalea ( 33% ) e nausea ( 33% ).
Gli eventi avversi di grado 3 si sono presentati in 5 pazienti e includevano: anemia, iperglicemia, ipoglicemia, ipofostatemia, cefalea, eruzioni cutanee maculari e rash cutaneo generalizzato.
Non sono state riportate tossicità limitanti la dose.

Studio KEYNOTE-029: Pembrolizumab con Ipilimumab

KEYNOTE-029 è uno studio di fase I/II in corso che valuta sicurezza, efficacia e tollerabilità di Pembrolizumab in combinazione con Ipilimumab a basse dosi in pazienti con melanoma avanzato, per valutare se dosi inferiori di Ipilimumab migliorino la tollerabilità del regime di combinazione.

I risultati preliminari in 72 pazienti valutabili con melanoma avanzato hanno evidenziato che Pembrolizumab ( 2 mg/kg ogni tre settimane ) in combinazione con Ipilimumab a basse dosi ( 1 mg/kg ogni tre settimane per quattro dosi ) ha dimostrato un tasso di risposta globale del 56% ( IC 95%: da 43 a 67 ), incluse tre risposte complete e 37 risposte parziali.
Il tasso di controllo della malattia era del 79% ( IC 95%: da 68 a 88 ).

Gli eventi avversi correlati al trattamento sono stati osservati nel 93% ( n = 67/72 ) dei pazienti. Eventi avversi correlati al trattamento di grado 3-4, valutati dal ricercatore, sono stati osservati nel 36% dei pazienti ( n = 26/72 ), tra cui aumento della lipasi ( 8% ), aumento dell’amilasi ( 6% ), aumento di ALT ( 6% ), aumento di AST ( 4% ), rash ( 3% ), e diarrea ( 1% ).
Gli eventi avversi immuno-mediati di grado 3-4 includevano tiroidite, ipofisite, diabete mellito tipo 1, polmonite, colite, epatite, pancreatite, reazioni cutanee gravi ed eventi renali.
Non ci sono state morti correlate al trattamento. ( Xagena_2015 )

Fonte: Merck ( MSD ), 2015

Xagena_Medicina_2015