Dermatite atopica, terapia a lungo termine con Dupilumab
I pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave non adeguatamente controllata, trattati con Dupilumab ( Dupixent ) associato a corticosteroidi topici, hanno ottenuto un significativo miglioramento della malattia rispetto all'utilizzo dei soli corticosteroidi topici anche a lungo termine.
Sono i risultati completi dello studio di fase 3 CHRONOS, della durata di un anno, presentati al Congresso annuale dell'American Academy of Dermatology ( AAD ).
Nonostante sia prevalentemente considerata una malattia dermatologica, in realtà la dermatite atopica è una patologia multifattoriale con una componente genetica, originata sia da fattori immunologici, sia non-immunologici.
La dermatite atopica è una frequente malattia infiammatoria della pelle; in Italia riguarda circa il 2-5% della popolazione adulta.
Nella sua forma grave, è fondamentale andare oltre il trattamento cutaneo per agire sul suo impatto sistemico.
Negli adulti la dermatite atopica compare solitamente attorno ai 30 anni e si manifesta con una tipica dermatite eczematosa prevalentemente a livello delle pieghe cutanee e si accompagna a prurito intenso, talvolta incontrollabile, causa di insonnia con ripercussioni sull'efficienza, la produttività e la presenza sul lavoro, generando un forte disagio nel contatto con gli altri, fino a giungere a un diffuso senso di frustrazione e discriminazione.
I pazienti che hanno partecipato allo studio CHRONOS, condotto con Dupilumab, anticorpo monoclonale umano che inibisce la risposta immunitaria, bloccando l'interleuchina-4 ( IL-4 ) e IL-13, citochine-chiave nell'avvio e nel mantenimento della risposta immunitaria delle cellule T helper di tipo 2 ( Th2 ), responsabili della reazione allergica alla base della dermatite atopica, presentavano una malattia non-controllata da farmaci per uso topico, tra cui i corticosteroidi, in associazione o meno agli inibitori della calcineurina.
I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi di trattamento: 300 mg di Dupilumab ogni settimana, in associazione a corticosteroidi topici, 300 mg di Dupilumab ogni due settimane con corticosteroidi topici, oppure placebo e corticosteroidi topici.
L'utilizzo di Dupilumab con corticosteroidi topici ha nettamente migliorato i parametri di misurazione della gravità complessiva della malattia a 16 e a 52 settimane, rispetto al gruppo trattato con placebo e corticosteroidi topici.
In particolare è emerso che, a 16 settimane, la percentuale media di miglioramento sulla scala EASI ( Eczema Area and Severity Index ) dal basale è stata del 77% nei pazienti trattati con Dupilumab rispetto al 42% del placebo, la percentuale media di miglioramento rispetto al basale dell'intensità del prurito riferita dal paziente, misurata dalla scala Pruritus Numerical Rating Scale ( NRS ), è stata del 55-58% per i pazienti del gruppo Dupilumab contro il 29% del gruppo placebo, il 77% dei pazienti che hanno ricevuto Dupilumab ogni settimana con corticosteroidi topici o Dupilumab ogni due settimane con corticosteroidi topici ha ottenuto un miglioramento maggiore / uguale a 4 punti nella gravità della loro dermatite atopica, in base alla scala Patient Oriented Eczema Measure ( POEM ), strumento che quantifica l'esperienza di malattia vissuta dai pazienti, rispetto al 37% dei pazienti trattati con placebo e corticosteroidi topici, e il 74% dei pazienti che hanno ricevuto Dupilumab ogni settimana con corticosteroidi topici e l'81% dei pazienti che hanno ricevuto Dupilumab ogni due settimane con corticosteroidi topici ha ottenuto un miglioramento maggiore / uguale a 4 punti su alcuni aspetti della loro qualità di vita, misurata mediante la scala DLQI ( Dermatology Life Quality Index ), rispetto al 43% dei pazienti trattati con placebo e corticosteroidi topici.
Nel 2014, l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha attribuito la designazione di terapia fortemente innovativa ( breakthrough therapy ) a Dupilumab per la dermatite atopica moderata-grave non adeguatamente controllata.
Dupilumab è anche in studio nell'asma, nella poliposi nasale e nella esofagite eosinofila. ( Xagena_2017 )
Fonte: Sanofi, 2017
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