Manifestazioni cliniche e terapia della psoriasi


La psoriasi è una malattia della pelle di tipo infiammatorio, caratterizzata da un’accelerato turnover dell’epidermide. Si tratta di una condizione cronica progressiva, ma il suo corso potrebbe essere imprevedibile con fasi acute e remissioni.

Le cause della psoriasi non sono completamente note, ma alcune evidenze suggeriscono che c’è una componente che è mediata dai linfociti T abnormi. Anche i fattori ambientali hanno un ruolo ed è stato stabilito che in alcuni casi fattori quali stress emozionali o infezioni potrebbero indurre la manifestazione del primo episodio di psoriasi e potrebbero anche causare esacerbazioni.
La psoriasi può essere causata o aggravata da farmaci come Litio, Clorochina, Idrossiclorochina, beta-bloccanti, FANS ed ACE inibitori.

La più comune forma di psoriasi ( 80% ) è la psoriasi cronica a placche ( psoriasis vulgaris ), caratterizzata da placche ben demarcate, spesso distribuite in maniera simmetrica, inspessite, rosse e a scaglie. Presenta una grande variabilità nelle dimensioni e nel numero delle placche, da una o due piccole placche fino alla copertura del 100% della superficie corporea. Le placche possono presentarsi in ogni punto della pelle, ma si riscontrano tipicamente sulle superfici estensorie di ginocchio e gomito e sullo scalpo. Si calcola che il 5-7% delle persone con psoriasi ed il 40% di quelle con malattie estese della pelle sviluppano un’infiammazione delle articolazioni nota come artrite psoriasica.

Si dispongono di pochi dati sulla prevalenza e l’incidenza della psoriasi, ma stime suggeriscono che ne sia affetto circa il 2% della popolazione inglese. Non ci sono differenze nella diffusione tra uomini e donne, e l’incidenza è maggiore nella popolazione bianca che in membri di altri gruppi etnici.

Uno studio su persone con forma grave di psoriasi ha evidenziato che il 60% dei soggetti aveva, negli anni precedenti, interrotto temporaneamente l’attività lavorativa come diretta conseguenza della propria condizione. Le persone con malattia grave potrebbero essere costrette a sottoporsi ogni anno a diversi periodi di ospedalizzazione della durata media di 20 giorni ciascuno.

La psoriasi è generalmente classificata come lieve, moderata o grave. Vengono utilizzate molte differenti scale per la misurazione della gravità della psoriasi. Queste scale si basano, in misura variabile, sui seguenti criteri: proporzione di area di superficie corporea affetta, attività della malattia ( grado di arrossamento, spessore e desquamazione delle placche ), risposta alle precedenti terapie ed impatto della malattia sulla persona.

Negli studi clinici, l’indice PASI ( Psoriasis Area Severity Index ) è il più utilizzato sistema di misurazione per la psoriasi. L’indice PASI combina la valutazione della gravità delle lesioni e l’area interessata alla malattia in un unico punteggio che può variare da 0 ( assenza di malattia ) a 72 ( massimo grado di malattia ). Un punteggio PASI superiore a 10 è correlato ad un numero di indicatori comunemente associati a malattia grave, come la necessità di ospedalizzazione.
I risultati degli studi clinici sono in genere riportati in termini di numero di persone che raggiungono un specifica percentuale di riduzione dell’indice PASI rispetto al loro punteggio basale ( ad es., PASI 75 è una riduzione del 75% dal punteggio basale ).
L’EMEA ( European Medicine Agency ) considera il raggiungimento di un PASI 75, come una risposta al trattamento, nella forma grave di psoriasi.

La psoriasi può avere un effetto sulla qualità della vita legata alla salute ( HRQoL ) tanto quanto altre malattie croniche quali depressione, infarto miocardico, ipertensione, insufficienza cardiaca congestizia o diabete di tipo 2.
In genere, una maggiore gravità della psoriasi è associata ad una diminuzione di HRQoL. Tuttavia il grado dell’effetto sulla qualità di vita dipende anche dall’area del corpo interessata dalla psoriasi. Quindi anche una forma di psoriasi leggera nelle flessure o nelle aree esposte come il volto può rivelarsi molto disturbante.
Il Dermatology Life Quality Index ( DLQI ) è una misura validata di HRQoL che consiste di 10 domande che riguardano sintomi e sensazioni, attività giornaliere, tempo libero, lavoro e scuola, relazioni personali e trattamento. Il punteggio varia da 0 ( miglior valore di HRQoL ) fino a 30 ( peggior valore possibile di HRQoL ).

Non esiste una cura per la psoriasi, ma sono disponibili una serie di trattamenti topici e sistemici potenzialmente in grado di tenere sotto controllo la malattia. La maggior parte dei trattamenti però non blocca gli episodi, ma ne riduce l’intensità, e la psoriasi deve quindi essere trattata in modo continuato eper lungo periodo. La scelta del trattamento dipende dal numero di fattori inclusi la gravità della malattia e l’estensione dell’area di superficie corporea interessata dalla malattia.

La psoriasi lieve e moderata, soprattutto se viene coinvolta una porzione limitata di cute, può essere controllata con trattamenti topici, inclusi emollienti, bendaggi occlusivi, cheratolitici ( Acido Salicilico ), catrame minerale, Ditranolo ( Psoriderm ), corticosteroidi, retinoidi ed analoghi della vitamina-D. Molte delle preparazioni emanano un forte odore, ungono e richiedono 2 o 3 applicazioni al giorno.

Forme più gravi, resistenti e/o estese di psoriasi possono essere trattate con la fotochemioterapia, il retinoide per os Acitretina ( Neotigason ) e con farmaci orali che agiscono sul sistema immunitario, come la Ciclosporina ( Sandimmun Neoral ), Metotrexato ( Methotrexate ) ed Idrossicarbamide ( Syklos ).I trattamenti orali possono essere somministrati da soli o in combinazione con terapie topiche. Tutte le terapie orali possono potenzialmente causare gravi effetti collaterali a lungo termine ed è richiesto un monitoraggio. Gli effetti tossici sono cumulativi e di conseguienza molte persone con psoriasi richiedono terapia rotazionale per minimizzare la tossicità cumulativa di ogni singolo trattamento. ( Xagena_2007 )

Fonte: NICE, 2007



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