Nessuna forte relazione tra tumore dei cheratinociti e statine
E’ stato svolto uno studio per quantificare l’associazione tra l’uso di statine e il tumore dei cheratinociti in un gruppo di veterani ad alto rischio.
Un totale di 1.037 pazienti sono stati arruolati in VATTC ( Veterans Affairs Topical Tretinoin Chemoprevention ), uno studio randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, veicolo-controllato, condotto tra il 1998 e il 2004, sull’uso topico di Tretinoina 0.1% ( Retin-A ) per la prevenzione del carcinoma dei cheratinociti.
È stato valutato il tempo trascorso fino alla prima manifestazione del tumore dei cheratinociti sul volto e sulle orecchie.
I veterani che facevano uso di statine al momento della randomizzazione sono stati considerati esposti.
I medici dermatologi che hanno condotto lo studio hanno eseguito valutazioni fisiche dei pazienti al basale e ogni 6 mesi nel corso del follow-up. L’associazione tra uso di statine alla randomizzazione è stata valutata utilizzando il punteggio di propensione ( n=608 ) e la regressione proporzionale dei rischi di Cox ( n=1037 ).
Al momento della randomizzazione, il 37% dei 1.037 partecipanti ( n=397 ) aveva fatto uso di una statina per un periodo medio di almeno 900 giorni con un follow-up medio di 3.5 anni.
Secondo l’analisi con punteggio di propensione, l’uso di statine alla randomizzazione non è risultato associato a tumore dei cheratinociti ( rate ratio, RR=0.92 ), un’osservazione coerente con le stime derivanti dalla regressione proporzionale dei rischi di Cox ( RR=0.84 ).
La misura di confondimento residuo dello studio non è nota, e i risultati ottenuti potrebbero rivelarsi non generalizzabili alla popolazione a basso rischio.
In conclusione, i dati raccolti da questa ricerca non hanno dimostrato una stretta relazione tra l’utilizzo di statine per un lungo periodo e il rischio di insorgenza di carcinoma dei cheratinociti. ( Xagena_2009 )
Dore DD et al, Ann Intern Med 2009; 150: 9-18
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