Tumori della cute


Una eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette ( UV ), in particolare a quelle solari, è in grado di indebolire il sistema immunitario cutaneo e di danneggiare le cellule della cute, alterandone il materiale genetico ( DNA ).
Quando tali alterazioni divengono troppo severe, i sistemi di riparazione delle cellule cutanee non riescono a eliminarle, permettendo così il trasferimento di informazioni sbagliate alle cellule figlie.
Se poi queste continuano a loro volta a dividersi senza nessun ostacolo, possono trasformarsi e determinare, nel corso del tempo, lo sviluppo di tumori cutanei.
Il più pericoloso di questi è sicuramente il melanoma.

I tumori cutanei non-melanoma non sono pericolosi quanto il melanoma ma sono circa dieci volte più frequenti.
Le sedi più colpite sono quelle maggiormente fotoesposte ossia il viso, le orecchie, il dorso delle mani, gli avambracci e le aree di calvizie negli uomini.

Se i tumori cutanei non-melanoma vengono diagnosticati precocemente, c’è un’ottima probabilità che vengano curati.

Nonostante tali tumori siano raramente in grado di dare metastasi, i medici dovrebbero consigliare ai pazienti regolari visite specialistiche allo scopo di diagnosticare precocemente tali lesioni.
I tumori cutanei non-melanoma vengono classificati in tre tipi differenti: cheratosi attinica, carcinoma basocellulare ( o basalioma ), e carcinoma squamocellulare.

Cheratosi Attinica

Le cheratosi attiniche si presentano come chiazze di colore variabile dal roseo-rosso al marrone, solitamente crostose e quindi ruvide alla palpazione, di solito localizzate su aree di cute esposta ai raggi solari per un lungo periodo di tempo. Queste lesioni si formano quando il sistema immunitario cutaneo è localmente indebolito e non riesce a riparare i danni cellulari indotti da una prolungata esposizione alle radiazioni ultraviolette ( UV ).
Questa forma precoce di tumore cutaneo non-melanocitario costituisce la base su cui, nel 10-15% dei casi, si sviluppa un carcinoma squamocellulare invasivo.

Carcinoma basocellulare

Il carcinoma basocellulare si manifesta come una lesione piana o rilevata, di colore variabile dal roseo al marrone scuro al blu, che, come la cheratosi attinica, è localizzata principalmente sul viso o su altre aree cronicamente esposte al sole.
Il carcinoma basocellulare, che origina dallo strato inferiore dell’epidermide ( la parte superficiale della pelle ), spesso cresce per anni senza causare particolari problemi.
Se non trattato, comunque, il tumore è in grado di approfondirsi e di allargarsi, distruggendo quindi le strutture sottostanti e circostanti. Pertanto, sebbene il carcinoma basocellulare non dia solitamente metastasi, il suo trattamento è d’obbligo.

Carcinoma squamocellulare

Il carcinoma squamocellulare può somigliare clinicamente a un carcinoma basocellulare: in genere si presenta come una lesione rilevata di colore roseo-rosso, a superficie crostosa, di dimensioni variabili da pochi millimetri a diversi centimetri.
Questo tumore può talvolta essere confuso con una verruca o con altre lesioni benigne, ponendo problemi di diagnosi differenziale.
Al contrario del carcinoma basocellulare, il carcinoma squamocellulare è in grado di metastatizzare ( seppur raramente ) ai linfonodi e ad altri organi, potendo in questi casi essere fatale.

Melanoma

Il melanoma è il tumore cutaneo più aggressivo in termini di mortalità. Può insorgere in qualsiasi aree cutanea e nel 30-50% dei casi nel contesto di un neo preesistente o di un neo congenito.
Le sedi più frequentemente interessate sono il tronco negli uomini e le gambe e il tronco nelle donne.
Il melanoma è un tumore maligno che deriva dalle cellule cutanee addette alla produzione di melanina ( melanociti ).
Nella maggior parte dei casi le cellule tumorali cominciano a crescere nello strato più profondo dell’epidermide.
Raramente il melanoma può svilupparsi da melanociti localizzati in organi diversi dalla pelle.

Il melanoma spesso non è riconoscibile a occhio nudo e può essere difficilmente differenziabile da un neo. La regola dell’A-B-C-D-E può essere d’aiuto per stabilire una diagnosi precoce.
In particolare, un nevo è considerato sospetto quando è asimmetrico ( A ), con bordi irregolari ( B ), di colore variegato ( C ), variabile cioè dal marrone chiaro al marrone scuro al blu e al nero, e se ha un diametro superiore a 5 mm ( D ). L’evoluzione ( E ), ovvero i cambiamenti di colore, forma e/o dimensioni del nevo, l’elevazione e la comparsa di sintomi come prurito e/o sanguinamento sono tutti elementi suggestivi di malignità.
Inoltre, la comparsa di ogni nuova lesione su cute apparentemente sana in un individuo di età superiore ai 40 anni deve essere sempre considerata sospetta e suggerire una visita di controllo presso un dermatologo.

Il rischio di sviluppare un melanoma è maggiore in soggetti con pelle chiara e occhi chiari ( celesti o verdi ), con tendenza a formare lentiggini e con numerosi nei ( superiori a 100 ).
Ulteriori fattori di rischio sono rappresentati dalle frequenti esposizioni solari, in particolar modo da quelle intense ed intermittenti, a scopo ricreativo.
Infine, una storia di scottature solari, specialmente durante l’infanzia e l’adolescenza, e una storia personale o familiare di melanoma contribuiscono ad aumentare il rischio di sviluppare questo tumore. In generale, il melanoma ha la stessa frequenza negli uomini e nelle donne, può svilupparsi a qualsiasi età ma è estremamente raro nei bambini.

La principale causa dell’aumentata incidenza di tumori cutanei riscontrata nelle ultime decadi è rappresentata dal comportamento che le persone hanno nei confronti del sole, oltre che dalla riduzione dello strato di ozono.
Infatti, l’aumentata popolarità delle attività ricreative all’aperto e la nuova percezione sociale dell’abbronzatura come fattore estetico rilevante hanno portato a una eccessiva esposizione ai raggi UV da parte della popolazione.
Sebbene molte persone considerino l’abbronzatura come un simbolo di fascino e di benessere fisico, in realtà questa è esclusivamente il segno del danno cutaneo da raggi UV e rappresenta il tentativo della pelle di minimizzare ulteriori danni.

La diagnosi precoce di melanoma e un tempestivo trattamento chirurgico sono i punti chiave per una prognosi favorevole.
L’autoesame della cute combinato a periodiche visite dermatologiche, soprattutto quando sorgono dubbi relativi a una specifica lesione cutanea, dovrebbe diventare una pratica standard al fine di ridurre il più possibile la mortalità da melanoma. ( Xagena_2016 )

Fonte: SIDeMaST, 2016

Xagena_Medicina_2016