La combinazione di Encorafenib e Binimetinib nel trattamento del melanoma non-operabile o metastatico con mutazione BRAFV600


Encorafenib ( Braftovi ) e Binimetinib ( Mektovi ) è una combinazione per il trattamento di pazienti adulti con melanoma inoperabile o metastatico con mutazione BRAFV600 determinata con test validato.

La decisione della Commissione Europea, che segue il parere positivo del Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’Agenzia europea del farmaco ( EM A), si basa sui risultati dello studio COLUMBUS di fase III.

Lo studio COLUMBUS ha dimostrato che la combinazione di Encorafenib ( 450 mg, una volta al giorno ) e Binimetinib ( 45 mg, due volte al giorno ) ha significativamente migliorato la mediana di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto a Vemurafenib in monoterapia ( 960 mg, due volte al giorno ) ( 14.9 mesi versus 7.3 mesi; hazard ratio [ HR ] 0.54; IC 95%: 0.41–0.71; p a due code minore di 0.001 ).

I dati, pubblicati su The Lancet Oncology, hanno mostrato che il trattamento con Encorafenib e Binimetinib ha raggiunto una sopravvivenza globale ( OS ) mediana di 33.6 mesi, rispetto ai 16.9 mesi nei pazienti trattati con Vemurafenib in monoterapia ( HR 0.61; IC 95%: 0.47–0.79; p inferiore a 0.0001 ) nell’analisi pianificata di sopravvivenza globale prevista nello studio COLUMBUS.

Le reazioni avverse più comuni ( maggiore o uguale a 25% ), che si sono verificate nei pazienti trattati con la combinazione di Encorafenib e Binimetinib alla dose raccomandata ( n = 274, sulla base di due studi di fase II e COLUMBUS ), sono state: fatigue, nausea, diarrea, vomito, distacco della retina, dolore addominale, artralgia, aumento di creatinchinasi nel sangue e mialgia.

Nello studio COLUMBUS le reazioni avverse che hanno portato a sospensione della terapia per sospetta correlazione al trattamento in studio si sono presentate nel 6% dei pazienti.

Encorafenib è una piccola molecola per uso orale, inibitore della chinasi BRAF, e Binimetinib è una piccola molecola per uso orale inibitore MEK che ha come bersaglio enzimi chiave nella via del segnale MAPK ( RAS-RAF-MEK-ERK ).
L’attivazione non appropriata di proteine in questa via è stata dimostrata in molti tumori tra cui il melanoma, il tumore del colon-retto, tumore del polmone non-a-piccole cellule, tumore della tiroide e altri.

Il melanoma si sviluppa quando un danno non-riparato del DNA nelle cellule cutanee provoca mutazioni che possono portare alla proliferazione e formazione di tumori maligni.
Il melanoma metastatico è il tipo di tumore della pelle più grave e potenzialmente letale ed è associato a bassi tassi di sopravvivenza.
Esiste una varietà di mutazioni genetiche che possono portare al melanoma metastatico.
La mutazione genetica più comune nel melanoma metastatico interessa il gene BRAF.
In Europa, ogni anno, vengono diagnosticati più di 100.000 nuovi casi di melanoma, la metà dei quali circa presenta mutazioni BRAF, un bersaglio chiave nel trattamento del melanoma metastatico. ( Xagena_2018 )

Fonte: Pierre Fabre, 2018

Xagena_Medicina_2018