Il Propranololo, un beta-bloccante comunemente usato da anni come antipertensivo, appare rallentare la crescita del melanoma


Ricercatori italiani hanno scoperto che il beta-bloccante Propranololo potrebbe frenare la crescita del melanoma, un aggressivo tumore della pelle.

E' stata valutata l’efficacia clinica della terapia beta-bloccante in pazienti con melanoma per stabilire se il Propranololo fosse in grado di migliorare la sopravvivenza libera da progressione.
E' stato osservato che il gruppo di pazienti che ha fatto uso del farmaco aveva un rischio di progressione della malattia dell’80% inferiore.

Uno studio retrospettivo aveva mostrato che in alcuni pazienti con melanoma la neoplasia restava in uno stato dormiente, non progrediva. Questi malati, chiamati long survivor, non passavano allo stadio metastatico.
Tutti questi pazienti assumevano beta-bloccanti per diversi motivi, fra cui l’ipertensione.

Da questa osservazione è nata una ricerca per comprendere il ruolo del beta-bloccante nel melanoma-
Il Propranololo è stato somministrato in modalità off-label a un gruppo di pazienti con diagnosi di melanoma a rischio di progressione.
Dopo 3 anni di osservazione sono stati confrontati con un gruppo di controllo, e si è evidenziata una riduzione statisticamente significativa del rischio di progressione neoplastica.

Lo studio è stato condotto su 53 pazienti, età media 63 anni. Di questi, 19 hanno assunto il Propranololo.

Nel 41.2% dei pazienti che non avevano assunto il farmaco è stata osservata una progressione della malattia, contro il 15.8% di chi invece era stato trattato con il betabloccante.

E’ stato scelto il Propranololo perché è un beta-bloccante non-selettivo che interessa tutti i recettori.

E' stata pianificata una ricerca clinica per confermare i risultati su un numero di pazienti più ampio, e una ricerca di base per esplorare il meccanismo che porta all’effetto ottenuto con il melanoma.

Riguardo al meccanismo d'azione le ipotesi sono due.
La prima si basa su un noto effetto anti-neovascolarizzazione del tumore. Il Propranololo è infatti usato per il trattamento di emangiomi nei neonati, per ottenere una riduzione proprio della vascolarizzazione e crescita di questo tumore vascolare benigno.
L’altra ipotesi si basa sul fatto che il Propranololo contrasti le sostanze adrenergiche, tipo adrenalina e noradrenalina, che stimolano la crescita tumorale. ( Xagena_2017 )

Fonte: JAMA Oncology, 2017

Xagena_Medicina_2017